martedì 26 novembre 2013

TORTA RUSTICA PER CENA

Cosa avete preparato per la cena? Se ancora siete indecisi, eccovi un'idea veloce da realizzare in pochissimo tempo. Si tratta di  una torta rustica economica e saporita: La sfoglia al prosciutto e formaggio.
Io la preparò così.

INGREDIENTI PER 4 PORZIONI

1 Rotolo di pasta sfoglia rotonda
150 grammi di prosciutto cotto a fette
150 grammi di formaggio molle tipo certosa o stracchino
4-5 foglie di radicchio tondo
1 noce di burro/olio
sale, pepe q.b
1 teglia tonda dal diametro di 24 cm

PREPARAZIONE

La preparazione è molto semplice. Per prima cosa lavate e sminuzzate le foglie di radicchio. In un padellino, fate soffriggere una noce di burro e aggiungete il radicchio tagliato molto sottile; aggiustate di sale e un po' di pepe e fate rosolare bene. Lasciate raffreddare.
Intanto prendete la sfoglia e stendetela leggermente con un mattarello. Prendete la teglia e adagiate la sfoglia con la stessa carta da forno presente nella confezione. Ponete al centro della base le fette di prosciutto cotto, leggermente sovrapposte l'una sull'altra e mettete in maniera grossolana le fettine di formaggio (spalmandole) in modo da distribuirle su tutto il prosciutto. Intanto prendete il radicchio cotto e versatelo sulla torta. Richiudete i bordi, in modo che aderiscano sull'impasto e spennellate con un po' di latte.
Mettete in forno a 180° per circa 20 minuti e comunque fino a doratura della torta.
Sfornate e servite tiepida, accompagnata da un'insalata mista.

giovedì 21 novembre 2013

La storia del presepio napoletano

Che il presepio, vi piaccia o meno, che siate cattolici oppure no, di certo un salto nella città che per antonomasia è famosa per i suoi presepi, in questo periodo pre-natalizio, bisogna pur farlo. E allora, se avete un po' di tempo a disposizione, vi consiglio di visitare la più bella via dei presepi, quella di San Gregorio Armeno, nella città partenopea, Napoli.
Ma raccontiamo un po' di storia.
Il presepe napoletano rappresenta la nascita di Gesù ambientato nella Napoli settecentesca, ma l'arte del presepio napoletano è piuttosto antica, infatti le prime rappresentazioni risalgono già all'anno 1024 nella chiesa di S. Maria del Presepe. Tuttavia solo dal XV secolo in poi, nascono gli scultori delle famose statuette del presepe; tra essi abbiamo i fratelli Pietro e Giovanni Alemanno, che nel 1470 crearono le prime statuette della natività. Da allora si alternarono molti scultori e artigiani, fino al 1534 quando a Napoli arriva San Gaetano da Thiene che aveva già lavorato nel presepe di Santa Maria Maggiore a Roma, la cui popolarità divenne ancora più famosa con il presepe allestito all'Ospedale Incurabili.
All'inizio del seicento, ci fu il periodo del presepe barocco, dove al posto delle classiche statuette vi erano dei manichini di stoffa a grandezza umana. Verso la fine dello stesso secolo, il presepio napoletano si arricchisce di teatralità, rappresentando non solo la natività ma anche la vita quotidiana tra le piazze e i vicoli della città. Il sacro si mescola quindi con il profano e così nel presepio troviamo, i nani, le donne con la gobba, le lavandaie, gli osti, i ciabattini, che fanno da cornice all'evento della nascita di Gesù.
Il settecento fu un periodo di grande splendore per il presepe napoletano, in quanto esso uscì dalle chiese per diffondersi nelle case, nelle famiglie e nelle dimore aristocratiche del tempo; le statue di pezza e stoffe, furono trasformate in statuette di terracotta e Giuseppe Sanmartino, uno dei più grandi scultori napoletani del periodo, creò la prima scuola di artisti del presepio.
Il presepio napoletano è un insieme di simboli, dove ogni personaggio, ogni animale, ogni statuetta ha un preciso significato religioso e rappresentativo del vivere quotidiano. Attualmente, pur rimanendo uno dei grandi simboli della tradizione italiana e napoletana nel mondo, è sopratutto uno strumento descrittivo ed identificativo di una comunità che cambia. Ed anche il presepe si è evoluto e si è modernizzato, introducendo al suo interno, nuove statuette che rappresentano i personaggi più in voga del momento, dal mondo dello sport a quello della politica e dell'economia.
Il presepio non è più solo il simbolo della nascita di Cristo, ma è soprattutto un modo per identificare un popolo che lotta per sopravvivere e che nonostante tutto, resta unito.

mercoledì 20 novembre 2013

La nascita del presepio: dalle origini ai giorni nostri

Se nel Nord Europa è diffusissimo il rituale dei mercatini di Natale e nel Nord Italia si stanno diffondendo molti Villaggi e Paesi di Babbo Natale, nel Sud della nostra penisola, vi è una tradizione insuperabile e antichissima: il giro dei presepi.
Ma da dove nasce tale tradizione?
Storicamente i presepi nascono con lo scopo di rappresentare artisticamente la nascita di Gesù, in una stalla di Betlemme. Esso sta ad indicare l'arco temporale che va dalla nascita del bambinello, fino all'arrivo dei Re Magi, il 6 gennaio. I primi evangelisti a raccontare la nascita di Gesù e della Sacra famiglia, furono Luca e Matteo, nel famoso Vangelo di Natale di Luca, che fu divulgato tra le popolazioni cristiane, del 2° secolo dopo Cristo.
Tuttavia, la paternità del Presepio viene attribuita a San Francesco d'Assisi che lo rappresentò, per la prima volta, nel 1223 in un bosco. Da allora, il Papa Onorio III gli permise di uscire dal convento e tutti gli anni di ergere il presepio in una mangiatoia, portando anche un asinello ed un bue e ricreando così la Sacra famiglia. 
Nel 1289, nella Cappella Sistina della chiesa di Santa Maria Maggiore a Roma, Arnoldo da Cambio, costruì in presepio che fu poi donato alla chiesa e che è visibile ancora oggi; esso è sicuramente uno dei più antichi esistenti.
Un periodo fiorente per la realizzazione dei presepi fu poi il Barocco, ad opera dei Gesuiti che fecero costruire fastosi presepi con lo scopo di diffondere la preghiera; infatti essi capirono che il presepio era un potente mezzo di informazione religiosa. In tutte le chiese cattoliche dell' Europa vi fu quindi una rapida diffusione dell'uso del presepe che divenne presto una tradizione consolidata.
Nel diciottesimo secolo il presepio iniziò a diffondersi anche nelle famiglie e non più solo nelle istituzioni religiose; in tutte le case cattoliche, nel periodo del Natale si usava preparare il presepio in ricordo di Gesù.
Con l'avvento dell'illuminismo, per la tradizione dei presepi, fu un brutto periodo in quanto in alcuni luoghi (fra cui la Baviera) i presepi furono vietati e quindi eliminati dalle chiese e portati nelle campagne. Di conseguenza, per tutto il secolo, i contadini continuarono a costruirli, affinandosi nelle tecniche di lavorazione delle statuette in legno. Solo dal 19° secolo in poi, il presepio è ritornato ad essere famoso e costruito dovunque, tanto da far nascere molte Società dei Presepi.
Oggi, fra i presepi più famosi al mondo,sicuramente ricordiamo i Presepi della tradizione napoletana e quindi la famosa via di San Gregorio Armeno, conosciuta come la via dei presepi.

lunedì 18 novembre 2013

Il miele d'acacia: proprietà benefiche

In questo post vorrei parlarvi del miele, in particolare del miele di acacia, molto conosciuto ed apprezzato per le sue tante proprietà terapeutiche. Tra i vari tipi di mieli uniflora è sicuramente il più presente sul mercato commerciale, anche se la sua produzione è strettamente legata all'andamento climatico e alla fioritura dell'acacia. Questo miele così chiamato perchè deriva dall'albero di Acacia; in realtà si chiamerebbe Robinia, ovvero il nome del giardiniere francese che per la prima volta introdusse in Europa, i semi di una pianta proveniente dal nuovo mondo e che poi sarebbe diventata l'acacia, da cui è derivato l'omonimo miele.

Ma perchè questo miele è tanto consigliato? 

Innanzitutto c'è da dire che l'albero di acacia è molto robusto ed imponente e si adatta bene ai vari tipi di terreni; inoltre cresce velocemente e viene spesso usato per rafforzare le scarpate o i terreni franosi.
Ma aldilà della composizione naturale della pianta, quello che maggiormente ci interessa è il miele che da essa ne deriva. Una sostanza ricca di benefici e virtù che ha il vantaggio di essere completamente naturale e quindi privo di ogni conservante. Ha un elevato potere dolcificante ed energetico ed è facilmente digeribile. Inoltre il miele di acacia è ricco di vitamine, proteine, sali minerali e amminoacidi e grazie alla sua composizione a base di zuccheri semplici (glucosio e fruttosio) è facilmente assimilabile dal nostro organismo.

Come si presenta questo miele?

Il miele d'acacia si presenta molto fluido e non cristallizzato, da un intenso sapore dolce ed aromatico. E' particolarmente adatto per dolcificare le bevande in quanto non ne modifica il sapore; molto spesso i pediatri lo consigliano per zuccherare il latte dei neonati o le tisane, da usare quindi in alternativa allo zucchero e soprattutto al posto degli altri tipi di miele che fino ai 12 mesi di vita del bambino, sono sconsigliati. Tale miele, può inoltre, essere utilizzato anche dai diabetici perchè contiene un'alta percentuale di fruttosio che per essere assimilato non richiede all'organismo la produzione dell'insulina.

domenica 17 novembre 2013

Un'idea per la cena, straccetti di pachino, rucola e polenta

Avete già deciso cosa preparare per cena? Avete bisogno di un'idea, veloce e gustosa? Ecco il mio consiglio: gli straccetti di rucola e pomodorini sul un letto di polenta. E' una pietanza unica, molto veloce da realizzare e adatta in questa stagione, grazie all'aggiunta della polenta.
Vediamo come si fa:

Ingredienti per 4 persone:

- 500 gr di carne rossa, tipo fettine di vitello sottilissime
- 100 gr di rucola
- 300 gr di pomodorini pachino
- olio extravergine d'oliva
- 1/2 bicchiere di aceto balsamico
- sale q.b
- 500 gr di polenta precotta (istantanea)

Lavate bene i pomodorini e tagliateli in 2 parti e lavate anche la rucola che terrete da parte. In un tegame mettete 2 cucchiai di olio e aggiungete i pomodorini; lasciate cuocere per circa 10 minuti a fuoco medio. Intanto tagliate a straccetti le fettine di vitello e aggiungeteli al vostro sugo di pomodoro. Aggiustate con un pizzico di sale e dopo circa 5 minuti fate sfumare con 1/2 bicchiere di aceto balsamico. Fate evaporare e lasciate cuocere ancora per qualche minuto. Togliete dal fuoco e aggiungete la rucola spezzettata.
Nel frattempo, in una pentola larga, cuocete la vostra polenta, come indicato nella confezione. Di solito quelle istantanea sono pronte in 10-15 minuti.
Quando la polenta sarà pronta, servitela in piatti piani e guarnitela con il sugo di straccetti e rucola.
Buona cena!!!!!


venerdì 15 novembre 2013

Una pietanza vegetariana: le polpette di tonno

Un'idea per una pietanza tutta vegetariana. Non che io sia una fanatica dei piatti senza carne, ma ieri sera ho preparato le polpette di tonno per cena ed pensato di postare la ricetta sul mio blog. Magari può esservi utile.Vi indico gli ingredienti e la preparazione.

Ingredienti per circa 12 polpette

- 3 patate medie
- 160 gr di tonno in scatola
- 1 uovo
- 1 cucchiaino di burro
- sale e pepe q.b
- pangrattato q.b
- una spolverata di prezzemolo tritato

In acqua fredda appena salata, lessate le patate, per circa 20 minuti e comunque fino a che non saranno morbide e pronte da schiacciare. Nel frattempo in una terrina versate il tonno e schiacciatelo bene con una forchetta rendendolo una poltiglia. Quando le patate saranno cotte, passatele velocemente sotto l'acqua fredda e provvedete a pelarle immediatamente; dopo di che, schiacciatele con l'aiuto di un passaverdura oppure con dorso di una forchetta. Aggiungete la purea al tonno; mettete anche l'uovo, il pizzico di sale, il pepe e un cucchiaino di burro ammorbidito. Amalgamante il tutto e aggiungete il prezzemolo tritato finemente. Mentre mescolate dovete aggiungere il pangrattato, fino a quando il composto non sarà abbastanza compatto da farci delle polpette, circa 12 . 
Intanto, in un piatto piano, mettete ancora del pangrattato e passateci le polpette all'interno. Prendete una lastra, coperta con carta da forno e metteteci sopra le polpette; cuocete in forno a 180° per circa 20-25 minuti. 
Un consiglio: a metà cottura, aprite il forno e con l'aiuto di un pennellino da cucina, intinto nell'olio d'oliva, spalmatelo su ambo i lati delle polpette. Finite la cottura, rigirandole spesso. 
Consumatele calde, accompagnate da una verdura lessa o cruda. Sarà un ottimo pasto, bilanciato e nutriente. 
E poi le polpette di tonno, di sicuro piacciono ai bambini.
Buon appetito!